Skip to content

Recenzja Headache – 7 ottobre

„Si chiamano Trupa Trupa vengono dalla Polonia e hanno appena pubblicato Headache. Il disco conta undici brani cantati in inglese e musicati sulla scorta di un rock psichedelico che ricorda i Beatles più acidi e i Radiohead più avversi al mainstream.

E’ Snow a lasciare affiorare il “mal di testa”, col suo accordo che regge l’intonazione di un lamento stonato e una strofa che fluttua prima di cadere nella spirale avviluppante di un ritornello strutturale.

I primi punti fermi dell’intero progetto vengono fissati: essenzialità lirica che profonde suggestione e musica che altera la sua fluidità in favore di una deformazione viscosa. Tra sogno e realtà lo sguardo dei ragazzi è un percorso che sembra esplorare la dottrina escatologica. Sacrifice ne è la summa (I’ve just realised/ I won’t sacrifice/ I don’t even care). Blanda e ipnotica lascia galleggiare le parole su un tappeto sonoro piacevolissimo, in piena antitesi con l’escalation lugubre ricreata dalla successiva Getting Holder. Da qui sembra debuttare un’ideale seconda parte dell’album. La direzione intrapresa dai Trupa Trupa diventa musicalmente prolissa, reiterata da sonorità davvero insistite, mentre resta laconica la stesura dei testi. Una concisione che esalta un cantato sempre più cupo ed enfatizza un’armonia tesa che in più punti, ad esempio nella chilometrica title track, sfocia in puro noise. Unbelievable torna ai toni pastello e alle atmosfere più rarefatte, ma è un filo sottile, presto spezzato dal mood alienato ed entropico di Picture Yourself.

Headache è una piacevole scoperta che svela una band capace di emergere lontano dai soliti lidi fortunati. Uscito in CD il 7 marzo, il concept sarà disponibile anche su cassetta (un supporto che quasi incredibilmente si ripropone) dal 28.

Difficili da pronunciare e da memorizzare, ma meritevoli di menzione, i nomi dei quattro componenti la band: Grzegorz Kwiatkowski (chitarra e voce), Wojciech Juchniewicz (basso, chitarra e voce), Rafal Wojczal (tastiere e chitarra) e Tomek Pawluczuk (batteria).”

Francesco Santoro, www.7ottobre.blogspot.it

FacebookTwitter